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Chirurgia della calvizie

Chirurgia della calvizie

Il trapianto di capelli, con la tecnica FUT, viene eseguito prelevando i capelli dello stesso paziente dalla zona donatrice  (area tra la nuca e le orecchie) e reimpiantati nell’area ricevente appositamente preparata. I bulbi piliferi di queste zone sono infatti geneticamente “resistenti” all’azione del diidrotestosterone. Con l’evolversi di questa tecnica è oggi possibile inserire fino a tremila capelli in un unico intervento (ovviamente se la qualità dell’area donatrice lo consente): una quantità di capelli sufficiente a coprire una calvizie di media estensione. L’intervento viene eseguito in anestesia locale,  ha una durata di circa quattro-cinque ore e viene effettuato in una sola giornata, senza necessità di alcun ricovero.

Il chirurgo preleva una losanga di cute dall’area donatrice (regione occipitale del capo)  che viene immediatamente affidata a dei tecnici specializzati per la fase dell’isolamento delle unità follicolari, dal lembo di cute ricavato isolano al microscopio, le singole unità follicolari,  mentre il chirurgo sutura i due margini di cuoio capelluto dal quale è stato eseguito il prelievo. Dopo questo primo tempo chirurgico, il chirurgo effettua le incisioni puntiformi sull’area ricevente del paziente per potervi inserire i bulbi piliferi man mano che questi vengono preparati.

Al termine dell’intervento il paziente può tornare a casa senza alcun bendaggio, e ritornare alle normali attività dopo 6 ore.  Sul cuoio capelluto residuano delle microscopiche crosticine a testa di spillo, che scompaiono da quattro a nove giorni dopo il trapianto. I bulbi piliferi trapiantati sono saldi e definitivi e, a partire da tre mesi dopo l’intervento, cominciano a ricrescere in maniera naturale e fisiologica per tutta la vita. L’autotrapianto non causa effetti collaterali e non sono mai stati segnalati casi di rigetto o intolleranza, ma non è consigliato ai pazienti con gravi disfunzioni cardiache ed ai diabetici insulino-dipendenti. Attualmente, data la grande diffusione che questa tecnica chirurgica ha raggiunto, ed essendo ormai praticata da molti chirurghi in tutto il mondo, si sono evidenziati ulteriori “varianti” che sono prerogativa dei singoli operatori.

Anche la donna può essere sottoposta al trapianto di capelli, le percentuali d’intervento variano dal 1% al 3% rispetto al sesso maschile, in questo caso deve essere ben valutata l’area donatrice. In ogni caso nei nostri pazienti, siano essi uomini o donne, nei diradamenti molto importanti e diffusi è fondamentale da prima stabilizzare l’evoluzione della caduta con una terapia medica, e poi mantenere il risultato raggiunto, per questo motivo è opportuno che siano seguiti nel tempo da  medici specialisti ai fini del raggiungimento della migliore soluzione terapeutica. Grazie all’incredibile evoluzione qualitativa dell’autotrapianto con conseguente naturalezza del risultato, e grazie ad un più facile e veloce accesso all’informazione, molte più persone scelgono la chirurgia della calvizie come soluzione al loro problema. Nel caso in cui il trapianto sia indicato sarà il chirurgo insieme al paziente a scegliere la tecnica chirurgica più appropriata per quel paziente in modo da valutare insieme in base alle aspettative e ai reali risultati ottenibili la miglior tecnica in termini di efficacia e naturalezza.